Come è noto nel dicembre 2019 è stata pubblicata la Prassi di Riferimento UNI (PDR) per favorire l’implementazione e la certificazione BIM dell’azienda. Oltre a essere uno strumento utile alle stazioni appaltanti per qualificare i fornitori, la PDR è anche un riferimento per la redazione del c.d. “atto organizzativo” prescritto dal DM 560/16.
Ricordiamo che la struttura della PDR ricalca la High Leve Structure della ISO 9001, concepita a livello internazionale per adattarsi ad ogni tipo di azienda. Essa infatti contiene i medesimi capitoli della norma ed è quindi perfettamente integrabile con il sistema di qualità certificato ISO 9001.
I punti salienti della PDR UNI 74/19
Essa prevede dei requisiti “minimi” che l’azienda deve soddisfare per essere giudicata conforme, e dei requisiti “opzionali”, che l’azienda può soddisfare per raggiungere performance superiori. Il target a cui la PDR si riferisce è rappresentato dagli operatori di filiera maggiormente coinvolti nell’utilizzo del metodo BIM: Committenti, Progettisti, Costruttori, Gestori e Produttori. Senza entrare nello specifico, proviamo a suddividere in 4 aree tematiche i requisiti che un sistema di gestione BIM aziendale deve avere per essere conforme e certificabile in conformità alla PDR UNI.
1. Hardware e sicurezza
L’infrastruttura hardware in dotazione dell’azienda ha un ruolo importante in quanto rappresenta la base tecnologica su cui utilizzare i diversi software previsti per le tipologie di attività svolte. Un’attenzione in particolare dovrà essere concessa alla conservazione e tutela dei dati, che come sappiamo rappresenta il patrimonio “BIM” e non solo di un’organizzazione. Per questo si rende opportuna una politica aziendali in tema di Cyber Security, Archiviazione Cloud e procedure di disaster recovery. Ciò vale soprattutto in relazione alla piattaforma collaborativa e al CDE aziendale.
3. Organizzazione
L’area in questione non si differenzia molto dall’insieme dei requisiti previsti per un sistema di gestione ISO 9001. La PDR infatti prevede la qualifica delle competenze interne e dei fornitori esterni, la presenza di un piano di formazione e manutenzione interna. Non solo, ma anche la necessità che siano stabiliti degli specifici obiettivi per il monitoraggio dei KPI. Viene infatti richiesta una specifica Risk Analysis legata alle caratteristiche del segmento di mercato in cui si opera.
4. Processi
Quest’ultima area è forse quella più caratterizzata dalle logiche proprie del metodo BIM. L’organizzazione infatti dovrà dimostrare, tramite la documentazione (BIM Guideline) di aver sviluppato una serie di processi e strumenti standard (template di Capitolato informativo / Offerta e piano di gestione informativa, sistemi di codifica, librerie etc..) senza le quali non potrebbe erogare i propri servizi secondo le logiche del Building Information Modeling. Ovviamente, per poter ottenere la certificazione BIM dell’azienda, sarà necessario dare evidenza di aver applicato su commessa le procedure di cui sopra. Sottolineiamo uno degli aspetti più interessanti introdotti dalla PDR sulle orme della ISO 9001/15. Essa tende a spostare il focus da un approccio procedurale e prescrittivo ad uno basato sulle competenze delle figure BIM chiave dell’azienda. E quando si parla di competenze, non si parla soltanto delle hard skill (conoscenza di software o discipline specialistiche), ma anche e soprattutto delle c.d. soft skill.

Ma perché l’azienda dovrebbe certificarsi in base alla PDR 74/19 se ha già un certificato ISO 9001 che riporta il riferimento al BIM?
Questa domanda ci viene spesso posta in occasione delle attività di consulenza per l’implementazione e certificazione BIM. Grazie all’esperienza maturata dal ns BIM Manager, Arch. Gaia Romeo, sia all’interno del gruppo di lavoro UNI per lo sviluppo della PDR in esame, che in occasione degli audit di certificazione effettuati in qualità di esperto BIM incaricato da ICMQ, possiamo sintetizzare le principali differenze.
Obiettivi
Mentre la ISO 9001 è una norma di carattere generale che si applica a tutti i tipi di Organizzazione a prescindere dall’attività, la PDR UNI 74/19 definisce dei requisiti specifici per un target di aziende ben preciso. Essa infatti prevede requisiti tecnici di un Sistema di Gestione BIM relativo alla programmazione, progettazione, produzione, esercizio e dismissione di un’opera.
Contesto
La ISO 9001 rappresenta un quadro generale per tutti i settori a livello internazionale, senza entrare nel merito della legislazione di uno specifico mercato o territorio. La PDR nasce invece per rispondere a un’esigenza normativa del nostro mercato italiano, contenendo riferimenti al codice degli Appalti e alle norme UNI applicabili. La stessa premessa del documento, afferma appunto che “la certificazione BIM dell’azienda può supportare gli adempimenti preliminari dell’atto organizzativo previsto dal DM 560/17”.
Audit di certificazione
Per la ISO 9001 sono generalmente svolti da uno o più ispettori competenti nel generico settore di riferimento ad es. per i progettisti EA 34 “Servizi di ingegneria”. Per gli audit di conformità alla PDR invece, è sempre previsto, oltre all’esperto dei sistemi di gestione, l’affiancamento di un esperto tecnico BIM.
Valore e benefici della certificazione
Riassumendo quindi i punti di valore della certificazione BIM dell’azienda secondo la PDR UNI 74/19, possiamo affermare che:
- Si tratta di un protocollo puntuale e specifico per la filiera BIM, contestualizzato sul nostro mercato nazionale
- Prevede un audit con un migliore confronto tecnico tra gli auditor dell’organismo di certificazione e il personale BIM dell’azienda
- Fornisce maggiori garanzie al mercato (Committenza e clienti finali) per la specificità dei requisiti verificati e la competenza degli interlocutori deputati a farlo
Ricordiamo che già nel 2019 alcuni committenti come City life, hanno richiesto la certificazione BIM dell’azienda per ottenere maggiori garanzia dai propri appaltatori. Stesso principio è stato affrontato dalla RAI, nel bando di gara per la riqualificazione della propria sede generale (Gara n. 7664437 del 6 Febbraio 2020) in cui venivano riconosciuti 3 punti per le aziende in possesso della certificazione del sistema di gestione BIM.
Da questi primi segnali, si prospetta dunque un interesse crescente delle aziende nel ricorrere alla certificazione del proprio sistema di gestione BIM quale strumento di garanzia e di competitività sul mercato.
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