L’adozione del BIM nelle PMI italiane genera ancora qualche incertezza, soprattutto in merito ai costi e agli oneri per la sua implementazione. Nonostante ciò, aumentano gli esempi di aziende virtuose che ne stanno sperimentando i primi vantaggi.
Tra queste merita menzione Deerns Italia Spa, filiale italiana della multinazionale olandese, una delle più importanti società di consulenza ingegneristica e di progettazione di impianti.
Isegno ha supportato il processo di implementazione BIM secondo la PDR UNI 74/19, finalizzando le attività al conseguimento delle certificazioni. Abbiamo chiesto all’Ing. Arianna Surace quale impatto ha avuto l’adozione del BIM nell’azienda.

Quali sono le principali difficoltà che avete incontrato nell’implementazione del BIM all’interno della vostra azienda?
Sicuramente il primo ostacolo è stato il passaggio da una progettazione tridimensionale a una reale progettazione BIM. Il mercato dei prodotti BIM, per molto tempo, non è risultato pronto alla progettazione impiantistica. Ancora oggi è difficile districarsi tra gli applicativi e creare un workflow efficace ed efficiente per chi si occupa delle discipline impiantistiche.
Anche sul tema dell’uso del BIM nelle varie fasi del progetto c’è ancora molto da perfezionare. Infatti, tanti strumenti sono pensati essenzialmente per la progettazione esecutiva e mal si adattano alle fasi di minor dettaglio.
In particolare, un tema complesso e ancora non pienamente risolto nel BIM è quello di svolgere con risultati affidabili le analisi energetiche direttamente nel modello.
Durante il percorso di adozione avete affrontato dei costi all’inizio non preventivati?
I costi di adozione per strutturare una società di ingegneria a lavorare in ambiente BIM sono sicuramente elevati in termini di training, di nuovi software ma anche di hardware necessari. Tali costi possono comunque essere preventivati, soprattutto se si decide di essere supportati da un consulente esperto, almeno nella primissima fase, come abbiamo fatto noi. Forse i costi non preventivati che abbiamo sostenuto sono stati quelli di R&D interna volta ad efficientare i nostri processi di progettazione e a fornire un prodotto di qualità.
Abbiamo inoltre dovuto sostenere una pesante attività di ricerca e sviluppo interna, anche coinvolgendo consulenti, per arrivare alla qualità nella progettazione BIM che ci siamo prefissati. Questa attività è tutt’ora in esecuzione e ogni anno è una voce di costo rilevante nel nostro budget.
Avete monitorato o pensate di monitorare il ROI del BIM?
È un tema sicuramente aperto. La volontà di arrivare a monitorare il ROI in modo affidabile è un obiettivo non solo dell’ufficio italiano, ma anche una richiesta della nostra casa madre olandese.
Un ostacolo è rappresentato dal riuscire ad individuare progetti che possano essere considerati realmente simili, per i quali fare una comparazione tra le ore utilizzate nella progettazione. La ripetitività nel nostro settore è molto bassa ed eliminare l’influenza delle variabili è piuttosto difficile. Si possono invece fare delle considerazioni più qualitative di alto livello. Ad esempio si può considerare il risparmio di tempo che nel BIM è raggiungibile con la progettazione integrata e dinamica tra modello e calcolo.
Quali sono i primi vantaggi concreti che avete sperimentato nella gestione del progetto?
L’ambiente BIM favorisce l’integrazione tra le discipline e il coordinamento dei vari ambiti, non solo in termini di gestione degli elementi fisici che compongono il progetto, ma anche in termini di contenuti informativi. Con gli opportuni strumenti, aumenta anche l’affidabilità dei computi. In questo modo è possibile tenere sotto maggior controllo il costo delle opere fin dalle prime fasi della progettazione. Per poter apprezzare dei vantaggi concreti il livello di esperienza di tutti gli interlocutori, compresa la Committenza, è un fattore determinante.
Cosa consigliereste oggi ad un’azienda che deve iniziare a implementare il BIM?
Implementare il BIM senza un supporto competente nelle prime fasi può essere complesso e rischioso. Se in azienda non c’è nessuno che ha già una conoscenza adeguata a guidare il processo, meglio farsi aiutare da consulenti. Questi potranno studiare un piano di implementazione specifico e calato sulla realtà aziendale e sugli obbiettivi prefissati.
Il piano di implementazione deve tenere conto degli orizzonti temporali fissati e dell’investimento economico che l’azienda ha deciso di dedicare a tale scopo.
In questa prima fase, è anche molto importante considerare delle attività di training che permettano all’azienda di rendersi nel più breve tempo possibile autonoma nelle fasi di sviluppo successive. Il primo passo può essere la costituzione di un team interno deputato alla definizione delle strategie di implementazione del BIM, costituito da un BIM Manager e da altre figure più operative con specifici compiti e responsabilità.
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